Cosa sono le emoji e come hanno cambiato il linguaggio del marketing

da | Mag 9, 2024 | Papers!

Che cos’è un emoji? Chi le ha inventate?

Si tratta di un’icona di piccole dimensioni usata nella comunicazione, prevalentemente nelle app di social network e di messaggistica, che rappresenta un simbolo, un concetto o un’emozione. Le emoji vennero ideate nel 1999 dal giapponese Shigetaka Kurita e il primo set comprendeva 176 emoji rappresentanti emozioni. Ma il vero e proprio boom di utilizzo si ebbe nel 2008, quando vennero inserite all’interno degli iPhone!

Chi approva e pubblica i nuovi set di emoji

Le emoji sono costantemente aggiornate grazie all’Unicode Consortium, un ente che pubblica e aggiorna il sistema di comunicazione delle emoji per tutti i dispositivi. Questo sistema tiene conto del numero di utilizzo di ogni singola emoji (ad esempio la più usata è quella che ride, successivamente quella del cuore), in modo da capire quali sostituire e quali mantenere.

Che cos’è l’emoji marketing?

Con emoji marketing si intende una strategia di marketing e comunicazione che incorpora le emoji nelle campagne pubblicitarie con lo scopo di fornire una comunicazione immediata e impattante. La maggior parte delle persone le utilizza ogni giorno ed è altamente improbabile che non siano mai state usate nell’arco della propria vita perché ci permettono di esprimere un concetto in modo chiaro e in pochissimi secondi.

Principalmente vengono utilizzate sui social network (WhatsApp, Instagram, Facebook, Twitter ecc.) e facilitano la trasmissione di messaggi, emozioni e sentimenti, aiutando a imprimere il messaggio nei ricordi del cliente. Questo avviene perché le immagini rimango più a lungo nella mente dell’utente rispetto ai testi (l’80% degli utenti ricorda infatti ciò che ha visto, contro il 20% che ricorda ciò che ha letto).

I vantaggi dell’emoji marketing

  • Catturare l’attenzione dell’utente;
  • Comunicare il messaggio in modo semplice e chiaro;
  • Superare le barriere linguistiche;
  • Esprimere valori ricollegabili al proprio marchio.

Gli errori da evitare

  • Le emoji devono essere coerenti con il messaggio;
  • Devono essere comprensibili per tutto il target;
  • Devono essere usate solo quando necessario;
  • Si consiglia un numero limitato (3/4)

Alcuni dati sull’utilizzo delle emoji

Le emoji compiono un ruolo rilevante all’interno dei testi social, ad esempio su Facebook i post con all’interno dei testi le emoji hanno un aumento di like (+55%), commenti (+30%) e condivisioni (+30%).

Anche nell’e-mail marketing l’utilizzo delle emoji negli oggetti delle e-mail, ha generato un aumento del 56% delle aperture.

Per non sbagliare a utilizzare le emoji, e scegliere quindi le più indicate per la comunicazione, ci sono dei siti che spiegano il loro significato, tra questi: Emojiall e Emojipedia.

Esempi di emoji marketing

  • REBUS: l’arte delle emoji che consiste nell’assemblare diverse emoji per creare un’immagine. Questa pratica aiuta ad aumentare la fedeltà e la popolarità del marchio;
  • Ikea e McDonald’s hanno persino creato nuove emoji per i loro clienti, che possono utilizzare nei loro messaggi;
  • Domino’s ha consentito ai clienti di ordinare una pizza semplicemente inviando “🍕“.

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