L’attention economy

da | Giu 13, 2024 | Papers!

Cos’è l’attention economy?

Per capire cosa sia l’attention economy, dobbiamo partire da due concetti fondamentali:

  1. L’economia è lo studio di come le risorse scarse sono allocate;
  2. L’attenzione umana è scarsa e limitata. Non possiamo concentrarci su tutto contemporaneamente, quindi scegliamo a cosa dedicare il nostro tempo.

L’attention economy è un concetto che illustra l’odierna competitività per attirare l’attenzione del pubblico, dovuta a un mondo sovraccarico di informazioni. Infatti, più queste sono sovrabbondanti, più l’attenzione diventa scarsa e dunque rilevante.

Le origini dell’attention economy

Contrariamente a quanto si possa pensare, il concetto di attention economy trova le sue radici già negli anni Settanta, quando lo psicologo, economista e premio Nobel Herbert A. Simon teorizzò per primo il concetto di scarsità dell’attenzione. Definì, infatti, l’attenzione come un “collo di bottiglia” che limita sia cosa percepiamo tra gli stimoli ambientali, sia ciò che possiamo fare, aggiungendo che “una ricchezza di informazioni crea una povertà di attenzione”. Le informazioni possono aumentare, ma le risorse attentive rimangono sempre le stesse.

Più tardi, nel 1997, Michael Goldhaber notò come l’economia internazionale stesse mutando, passando da una basata sul materiale a una centrata sull’attenzione. Già all’epoca molti servizi offerti online erano gratuiti: per questo Goldhaber sosteneva che l’attenzione fosse la principale valuta dell’economia digitale.

A oggi queste teorie trovano conferma nella gratuità delle maggiori piattaforme di servizi online, come, per esempio, Instagram, Facebook o Google.

Come emergere in questo mare di informazioni?

L’arrivo di questo nuovo modello economico ha costituito una sfida per chi lavora nel marketing, che ha dovuto imparare a creare contenuti strategicamente studiati per catturare e mantenere l’attenzione.

Possiamo riassumere i passaggi fondamentali per ottenere questo risultato in 3 punti.

Comprendere il proprio pubblico

Per creare contenuti che siano al posto giusto nel momento giusto è fondamentale conoscere il proprio pubblico. È importante analizzare quindi la demografia delle persone con cui vogliamo parlare (età, genere, professione, luogo di residenza, bisogni, obiettivi, interessi, ecc…), ma anche le abitudini di navigazione, per capire quale sia il canale più adatto per pubblicare contenuti in modo che siano facilmente fruibili.

Ci sono diversi strumenti per raggiungere questo scopo:

  • Fare analisi demografiche e dei comportamenti d’acquisto, per capire chi sia il nostro pubblico e come si approcci al brand;
  • Somministrare sondaggi e questionari a follower e clienti;
  • Analizzare come il pubblico interagiscono con i nostri contenuti sui social e quali trovino più interessanti.

Comprendere il target è il primo fondamentale passo per la creazione di contenuti di valore che siano in grado di attirare l’attenzione e di fidelizzare.

Creare contenuti di qualità

A seguito dell’analisi del target di riferimento, è importante costruire contenuti di qualità. Ecco come:

  1. Selezionando temi rilevanti;
  2. Creando contenuti semplici e coincisi: dobbiamo utilizzare un linguaggio comprensibile e poco tecnico, in modo che il nostro contenuto possa essere fruito da più utenti possibile;
  3. Utilizzando delle fonti affidabili e verificate, per rendere il contenuto credibile e di valore;
  4. Spezzando il testo con immagini e video.

Dare rilevanza ai propri contenuti

Infine, per attirare l’attenzione è fondamentale che il nostro contenuto venga trovato prima di quello di quello dei competitor. Dobbiamo quindi dargli rilevanza, studiando una giusta strategia di diffusione. Ci sono molti metodi per promuovere i nostri contenuti, come fare pubblicità sui social o diffonderli tramite l’invio di newsletter. Spesso la strategia migliore consiste nell’utilizzare diversi strumenti, per raggiungere i nostri pubblici su diversi canali e attirare quindi la loro attenzione. Quali strumenti utilizzare, però, dipende sempre dalle attitudini di chi fruisce. Per questo il primo passaggio è fondamentale.

Gli strumenti organici

  • Ottimizzare i contenuti per i motori di ricerca (SEO): la Search Engine Optimization è il metodo organico più efficace per dare rilevanza al nostro contenuto sui motori di ricerca. Occorre studiare le giuste parole chiave e soprattutto generare contenuti che rispondano agli intenti di ricerca dell’utente, per rendere i contenuti rilevanti per il motore di ricerca e, di conseguenza, per il nostro pubblico;
  • Condividere i contenuti sui social media: i social sono utilizzati dal 60% della popolazione mondiale (circa 5 miliardi di persone). Condividere, quindi, i nostri contenuti su questi canali risulta utile per raggiungere un pubblico vasto e di diverse fasce d’età.

Anche in questo caso, occorre studiare il momento più opportuno per pubblicare contenuti e i temi più rilevanti per l’utente che vogliamo raggiungere. Pur essendo metodi efficienti, richiedono molto tempo per l’elaborazione di una strategia e costanza per il raggiungimento di un buon posizionamento organico.

Gli strumenti a pagamento

Gli strumenti a pagamento consistono in metodi più rapidi per raggiungere i propri pubblici e guadagnarne l’attenzione. Tra questi strumenti abbiamo:

  • Pubblicità sui motori di ricerca: diverse piattaforme, come Google AdSense, offrono la possibilità di creare pubblicità a pagamento per raggiungere in maniera rapida il nostro pubblico. Anche in questo caso, contrariamente a quanto si possa pensare, è fondamentale studiare una strategia e impostare degli obiettivi. Le campagne di Google Ad- Sense, per esempio, possono essere di diverse tipologie (come annunci per la rete di ricerca, annunci shopping, ecc…) e lo studio preliminare degli obiettivi aiuta a capire quale sia la più efficace per raggiungere il nostro scopo finale;
  • Pubblicità sui social media: anche Meta, X, TikTok e YouTube offrono la possibilità di creare annunci a pagamento sui propri social. Pure in questo caso lo studio preliminare di una strategia risulta essere fondamentale per rendere efficaci gli investimenti in campagne;
  • Creare newsletter: 4 miliardi di persone nel mondo utilizzano le e-mail come mezzo di comunicazione quotidiano. Potrebbe essere interessante, quindi, studiare una buona strategia di condivisione dei propri contenuti tramite newsletter.

Puntare sulle emozioni per attirare l’attenzione

Le emozioni giocano un’influenza particolare sul nostro comportando, aiutando il cervello a scegliere a quali informazioni sensoriali dare attenzione, come elaborarle e quali altri aspetti (per esempio, obiettivi e ricordi) utilizzare nelle nostre decisioni.

Puntare sulle emozioni risulta essere, quindi, un’ottima strategia per dare rilevanza ai nostri contenuti. A riprova di ciò, sappiamo che campagne che utilizzano contenuti emozionali ottengono circa il doppio dei risultati (31% contro 16%) rispetto a quelle con contenuti esclusivamente razionali. Questo ci conferma che, nel cuore dell’attention economy, toccare le corde emotive dei consumatori e delle consumatrici è più che una mossa strategica: è un requisito indispensabile per chiunque voglia distinguersi e avere successo nel competitivo paesaggio digitale odierno. Che ne dici, iniziamo a investire sul potere delle emozioni per trasformare l’attenzione in azione?

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