Durante il WMF 2025, ho seguito uno speech, “Seguire i trend non è una strategia. O forse sì” di Fabio Rodighiero, che mi ha fatta riflettere su un tema caldissimo per chi lavora nella comunicazione, nel marketing e con i contenuti digitali: seguire i trend è davvero una strategia?
In un momento storico in cui chiunque – brand compresi – è esposto a novità, algoritmi e tendenze che cambiano da un giorno all’altro, è facile confondere strategia e tattica. E ancora più facile è agire per reazione, solo per rimanere nel flusso del feed.
Strategia e tattica: due cose diverse, ma con confini sfumati
Uno dei concetti chiave dello speech è che strategia e tattica si influenzano a vicenda, ma non sono la stessa cosa.
La strategia è la visione, la direzione, la scelta del perché fai le cose.
La tattica è il come le fai, ovvero le azioni pratiche per raggiungere un obiettivo.
Il problema? Spesso le confondiamo. E nel farlo ci perdiamo.
Perché se ogni contenuto diventa una risposta a qualcosa di “urgente” – che sia un trend, un format o un meme – stiamo facendo tattica, non strategia.
E qui arriva il punto critico: nel tentativo di essere ovunque, i brand iniziano ad assomigliarsi tutti.
Quando manca l’idea (ma la forma è perfetta)
Rodighiero ha citato un’analisi di Douglas Holt che mi è rimasta particolarmente impressa: con l’avvento dei social, molti brand si sono ovviamente allineati ai linguaggi specifici delle piattaforme, ma in questo processo hanno perso man mano pezzi di identità lungo la strada.
E se ci pensi è vero.
Tutti parlano la stessa lingua, usano lo stesso tone of voice, fanno lo stesso video che è virale in un determinato momento.
Rodighiero ha mostrato due campagne – la pubblicità di Crodino e quella di Ringo – totalmente diverse, eppure identiche nella struttura: stesso tipo di musica, stesse battute, stessi riferimenti.
Non erano campagne brutte, anzi. Ma erano vuote.
Perché quando l’idea sparisce e resta solo l’esecuzione, il brand perde la sua unicità
Ok, ma quindi seguire i trend si può?
La risposta è: sì, ma serve criterio.
Il relatore ha condiviso 5 regole d’oro per cavalcare i trend senza perdere la bussola:
1. Storytelling
Sfrutta il trend, ma raccontando chi sei davvero.
L’identità del brand non si mette in pausa solo per il format è virale.
2. Objectives
Ogni contenuto dovrebbe avere un obiettivo reale.
Attenzione, non sto parlando di KPI o simili, ma di intenzioni: cosa vuoi trasmettere alle persone?
3. Consistency
Puoi cambiare tono, formato, o anche stile. Ma non cambiare chi sei. Un brand coerente può divertirsi cavalcando i trend, ma senza snaturarsi.
4. Context
Sfrutta il contesto in cui ti muovi, ma senza forzature.
Parlare di prodotto va bene, ma dentro una narrazione sensata.
5. Audience
Non parlare a chiunque. Parla alle persone che vuoi raggiungere davvero, con messaggi che parlano la loro lingua e che rispecchiano i loro valori.
E se anche la strategia opposta funzionasse?
Il finale dello speech è stato spiazzante (in senso buono ovviamente). Rodighiero ha lanciato una provocazione: “E se anche l’opposto della nostra strategia fosse valido?”.
In un mondo in cui c’è l’abitudine di schierarsi – tra creatività e performance, tra pensiero e azione, tra strategia e trend – forse la risposta più plausibile e onesta è: “dipende da come lo fai”.
La verità è che non esiste una formula perfetta. Quello che invece esiste è il buon senso.
Esiste il bisogno di fermarsi un attimo, di tornare a farsi domande, di guardare oltre l’hype per ritrovare il significato.
Seguire i trend può essere utile. Non sostituisce però l’identità, la visione, il pensiero strategico.
Dopo questo speech, ho capito una cosa: non serve demonizzare i trend, ma nemmeno affidarsi a loro come unica ancora. Sì, cavalcarli può funzionare. Ma solo se sai dove stai andando.
E solo se hai il coraggio di fermarti, ogni tanto, per chiederti:
“Questo contenuto racconta chi siamo? O stiamo solo riempiendo uno slot?”
Il trend passa, la strategia resta. E se ti serve qualcuno che sappia guidarti (con criterio) nel magico mondo dei trend, scrivici! Costruiremo insieme qualcosa che duri un po’ di più di un reel in tendenza.