Nel 1990 Tim Berners-Lee creò il primo web browser, chiamato “WorldWideWeb”. Si trattava, ai tempi, della piattaforma che avrebbe permesso a persone di tutto il mondo di connettersi e collaborare. Oggi l’utilizzo dei siti web è diventato cruciale per poter svolgere azioni come prenotazioni, acquisti o ricerca di informazioni. Molte persone però non possono svolgere queste azioni con semplicità e fluidità, perché a causa di disabilità permanenti o temporanee non riescono a interagire con piattaforme e siti web in maniera ottimale. Per poter rendere inclusiva la navigazione internet, l’Unione Europea ha promulgato l’European Accessibility Act (EAA), una direttiva che introduce requisiti di accessibilità per i siti web e le applicazioni mobili.
Il 28 giugno 2025 segnerà una data cruciale per l’inclusione digitale: da questo giorno, tutte le aziende dovranno garantire l’accessibilità dei prodotti e dei servizi digitali immessi sul mercato. Si tratta di un cambiamento significativo che mira a rendere il web un luogo realmente inclusivo, dove chiunque, indipendentemente dalle proprie abilità, possa accedere alle informazioni, ai servizi e alle opportunità offerte dal mondo digitale. In Europa, una persona su quattro convive con una qualche forma di disabilità: garantire l’accessibilità significa quindi abbattere le barriere che impediscono a milioni di persone di partecipare pienamente alla vita online.
Ma l’accessibilità non è solo un obbligo normativo o una questione di responsabilità sociale. Un sito web accessibile è un sito web migliore per coloro che lo navigano: più usabile, più intuitivo e più efficace nel comunicare il proprio messaggio. L’accessibilità, infatti, si traduce in un’esperienza utente migliore, con potenziali benefici in termini di posizionamento sui motori di ricerca e di reputazione del brand. Per le aziende, investire nell’accessibilità significa quindi migliorare la qualità del proprio sito web, ampliare il proprio pubblico e raggiungere nuovi clienti.
Cos’è l’accessibilità web?
Per comprendere appieno il concetto di accessibilità, possiamo fare riferimento alla definizione fornita dalla norma ISO 9241-11:
“L’accessibilità è il grado con cui prodotti, sistemi, servizi, ambienti e strutture possono essere usati da una popolazione con un ampio spettro di esigenze, caratteristiche e capacità per raggiungere specifici obiettivi in uno specifico contesto d’uso.”
Applicando questo concetto al web, l’accessibilità si traduce nell’insieme di princìpi e tecniche che permettono anche alle persone con disabilità di:
Percepire i contenuti
Le informazioni devono essere presentate in modi che possano essere percepite da tutti i sensi (vista, udito, tatto). Per esempio, fornire alternative testuali per le immagini, sottotitoli per i video e descrizioni audio per i contenuti multimediali.
Gestire l’interfaccia
L’utente deve poter interagire con il sito web utilizzando diversi metodi di input, come tastiera, mouse, touchscreen o dispositivi di puntamento alternativi. La navigazione deve essere semplice e intuitiva, con tasti e link di dimensioni adeguate e un layout chiaro e ben organizzato.
Comprendere le informazioni
Il contenuto deve essere chiaro, conciso e facile da leggere e comprendere, utilizzando un linguaggio semplice e evitando termini tecnici o gergali. È importante anche strutturare il contenuto in modo logico e fornire aiuti alla navigazione, come mappe del sito e breadcrumb.
Interagire con i contenuti
L’utente deve poter compilare moduli, effettuare acquisti e utilizzare tutte le funzionalità del sito web senza difficoltà, indipendentemente dalle proprie capacità.
È importante sottolineare che l’accessibilità web non riguarda solo le persone con disabilità permanenti. Beneficia anche a coloro che si trovano in situazioni temporanee di disabilità, come un infortunio, o che utilizzano il web in contesti particolari, come un ambiente rumoroso o con scarsa illuminazione.
L’importanza e i vantaggi dell’accessibilità digitale
L’accessibilità digitale riveste un ruolo fondamentale nel promuovere un’inclusione reale nel mondo online. Il suo impatto si estende a diversi ambiti:
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Impatto sociale: garantire l’accesso alle informazioni e ai servizi online, indipendentemente dalle proprie capacità, è un diritto fondamentale che contribuisce a una società più equa e inclusiva.
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Impatto economico: l’accessibilità apre nuove opportunità di mercato per le aziende, consentendo loro di raggiungere un pubblico più ampio e diversificato.
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Esperienza utente: un sito web accessibile è un sito web più usabile e intuitivo, con benefici in termini di soddisfazione dell’utente e fidelizzazione.
A oggi, si stima che il 98% dei siti web non sia accessibile, creando una barriera digitale che esclude una fetta considerevole della popolazione dalla piena partecipazione alla vita online.
L’European Accessibility Act e il quadro normativo italiano
In Europa, il quadro normativo in materia di accessibilità è in continua evoluzione, con l’obiettivo di garantire a tutte le persone la piena partecipazione alla vita digitale. Da questa volontà nasce l’European Accessibility Act (EAA), recepita in Italia con il decreto legislativo n. 106 del 2022. L’obiettivo mira a creare un mercato unico europeo per i prodotti e i servizi accessibili, eliminando le barriere e promuovendo l’innovazione in questo settore.
Ma l’EAA non è l’unica normativa in materia di accessibilità. In Italia, il quadro legislativo è piuttosto articolato e comprende diverse disposizioni che si integrano e si completano a vicenda. Tra le più importanti, ricordiamo:
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La legge Stanca (legge 9 gennaio 2004, n. 4): ha introdotto per la prima volta l’obbligo di accessibilità per i siti web della pubblica amministrazione. Nel corso degli anni, la legge Stanca è stata oggetto di diversi aggiornamenti e integrazioni, per adeguarla all’evoluzione tecnologica e alle nuove esigenze di accessibilità.
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La legge 67/2006: tutela le persone con disabilità da ogni forma di discriminazione, compresa quella digitale. Recentemente, la legge 67/2006 è stata al centro di un caso giudiziario che ha visto Italo Treno condannata per discriminazione digitale nei confronti di persone con disabilità.
Per garantire il rispetto della normativa, è importante che le aziende si preparino per tempo e adottino un approccio strategico all’accessibilità. In Italia, le principali scadenze da tenere a mente sono:
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28 giugno 2025: le imprese private devono rendere i loro siti web e le loro applicazioni mobili accessibili, in conformità ai requisiti dell’EAA.
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23 settembre di ogni anno: le pubbliche amministrazioni e i soggetti erogatori privati devono pubblicare la dichiarazione di accessibilità sul portale AGID.
L’accessibilità digitale oltre a essere un investimento nel futuro è anche un passo verso un mondo online più inclusivo, in cui chiunque possa partecipare pienamente alla vita digitale, come aveva teorizzato proprio il padre del web:
“Il potere del web sta nella sua universalità. L’accesso da parte di ognuno, a prescindere dall’inabilità, è un aspetto essenziale.”
– Tim Berners-Lee
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